Imposta di Soggiorno

 

La camera approva un emendamento che prevede l’aumento dell’imposta di soggiorno fino a 10 euro. Ma quali sono le città interessate? La norma è obbligatoria?

Raddoppio del limite massimo sull’imposta di soggiorno

La notizia di un possibile aumento della tassa di soggiorno ha fatto temere per il settore turistico.
In un mercato sempre più agguerrito e complesso, il timore di non riuscire a rimanere competitivi con gli altri paesi ha suscitato non poche paure negli esperti del settore.
L’ imposta di soggiorno attualmente esigibile prevede un importo massimo di 5 euro.
L’approvazione di un emendamento del Decreto fiscale 124/2019 che prevede il raddoppio a 10 euro, avrebbe potuto essere un deterrente alla scelta della nostra destinazione turistica, non solo da parte dei turisti stranieri ma anche dei viaggiatori italiani che spesso scelgono di rimanere nella propria terra. Dieci euro al giorno incidono non poco nel soggiorno tipo di una famiglia.
L’emendamento che fa tanto fatto paura agli esperti del settore, per fortuna riguarda però solo alcune città.

Quali sono le città interessate?

Non è ancora stabilito quali saranno le città turistiche che potranno usufruire di questa norma.
L’aumento riguarderà solo le città turistiche dove per via degli flussi turistici la popolazione raggiunge presenze 20 volte superiori a quelle della popolazione locale. Contrariamente a quanto inizialmente immaginato non saranno coinvolte le grandi città turistiche dove il numero degli abitanti è molto elevato.
La norma potrebbe coinvolgere maggiormente i piccoli centri turistici dove la popolazione locale subisce una forte oscillazione per via del turismo di massa, tanto da raddoppiarsi nei periodo di altissima stagione. I piccoli centri della costiera amalfitana, quali Sorrento e Capri potrebbero per esempio rientrare fra le località che possono usufruire di questa norma. Fra le grandi città turistiche invece potremmo ritrovare Firenze, Rimini e Venezia.

E’ obbligatorio aumentare le tariffe?

No. Trattasi di un provvedimento non obbligatorio. Ogni città può decidere se usufruire di questa norma. Certo, sarebbe un’entrata che permetterebbe ai comuni di erogare maggiori servizi laddove più necessario. Occorrerà una attenta analisi e un lavoro sinergico da parte di tutti gli esperti del settore per sfruttare al meglio questa legge.